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La parola tradizione conserva ancora un significato positivo: le radici, la saggezza degli anziani; la tradizione è parte del cammino dell’uomo, quindi la manifestazione della parola stessa rivela una rigidità mentale a trasmettere gli insegnamenti del passato. L'importanza della tradizione è molto viva nelle persone che hanno fermato il tempo, non adeguandosi al presente, che tendono a dare un'importanza assoluta a ciò che hanno vissuto. La tradizione, una mole di insegnamenti trasmessi, perché il passato non vada perduto, la tradizione, quel rito da conservare ad emblema dell’uomo, la tradizione dei nonni di avere tutti intorno a sé la domenica per rispettare il rito della domenica: il pranzo della domenica.Un rito che viene celebrato ogni settimana e più sentito che in passato, infatti, ora prevale il desiderio di ritrovarsi insieme la domenica. La tradizione della domenica, rimane ben salda a chiudere la settimana, immagine di un paese che cambia rimanendo fedele ai suoi insegnamenti. Un rito che la donna riesce a mantenere ancora vivo, è l’unica persona capace di tenere in vita questa tradizione, perché la figura femminile non è quella veste rifilata da qualche giorno dai mass-media per fare audience e traffico, infatti è lei che la domenica si alza prima di tutti e inizia a preparare la pasta fatta in casa, il sugo tradizionale italiano, così buono, che ancora a letto sentiamo il suo profumo, ci alziamo, andiamo in cucina e dobbiamo scegliere tra il caffè e una fettina di pane bagnata nella pentola del sugo e la nostra amata massaia, nel mio caso mia madre, ci guarda pronta a bacchettarci la mano, ma nello stesso tempo sorridente.
La
cucina resta sempre “il regno della donna”; pronta a riunire la
famiglia, creando quell’atmosfera di romanticismo italiano che tutto il
mondo ci invidia, lei che cerca con cura la tovaglia ricamata da mettere
a tavola e che non manchi nulla e che sia tutto a suo posto, lei con
competenza e divertendosi risolve sempre l’ultimo problemino. La cucina sinonimo di tradizione, che varia da regione a regione, attraverso le sue diverse fasi si può ripercorrere l’evoluzione dei costumi e della cultura; la cucina che ha sì subito diverse fasi: negli anni settanta si inizia a parlare di nouvelle cucine, negli anni ottanta, si assiste al diffondersi delle diete, il pranzo della domenica subisce un calo.
Agli inizi degli anni ottanta si comincia a parlare di cucina etnica, di ricette innovative e il pranzo della domenica, dedicato più agli amici che alla famiglia, è pieno di novità. Solo negli novanta si cerca il ritorno alle origini, si esaltano i piatti della nonna che sembrano dimenticati.
Agli inizi degli anni ottanta si comincia a parlare di cucina etnica, di ricette innovative e il pranzo della domenica, dedicato più agli amici che alla famiglia, è pieno di novità. Solo negli novanta si cerca il ritorno alle origini, si esaltano i piatti della nonna che sembrano dimenticati.
IL PRANZO DELLA DOMENICA: UN APPUNTAMENTO FISSO PER 1 ITALIANO SU 2
Il pranzo della domenica rappresenta un rito irrinunciabile per i nostri connazionali: 1 italiano su 2 dichiara di parteciparvi ogni settimana, Al di là del significativo valore gastronomico le famiglie si incontrano soprattutto per riaffermare il valore della famiglia e lo spirito di convivialità valori da difendere in un’ era caratterizzata dai ritmi frenetici. È la casa con i suoi profumi e il suo calore la chioccia del pranzo della domenica: nonostante l’alta qualità della ristorazione italiana Il pranzo della domenicaviene organizzato soprattutto nella casa della famiglia d’origine mentre. Se il ruolo dello chef rimane in mano alla donna anche gli uomini iniziano ad avere un ruolo attivo nell’ideazione e nella preparazione del pasto: 2 uomini su 10 hanno preparato l’ultimo pranzo della domenica. . Da sempre il pranzo della domenica rappresenta il luogo d’incontro della cosiddetta “famiglia allargata”. Oggi – nonostante la riduzione dei nuclei familiari – la tavola del pranzo della domenica raccoglie una media di 5 persone con punte di 6 persone al Sud e nelle Isole.Tuttavia ci sono ancora dei casi di “pranzi a 7” . Il pasto dedicato al convivio familiare rimane il pranzo ,anche se i giovani preferiscono la cena come momento di socializzazione con la famiglia.
DOMENICA REGNO DELLA CUCINA TIPICA 9 ITALIANI SU 10 PER UN GIORNO DICONO NO AI PIATTI PRONTI
L’82% degli italiani – almeno di domenica – ama gustare piatti strettamente locali, soprattutto la fascia adulta e anziana. Solo 1 italiano su 10 predilige cibi innovativi, in particolare i giovani. Ma tutto deve essere all’insegna del made in Italy Il pranzo della domenica viene preparato in casa utilizzando quasi sempre ingredienti freschi. la domenica vuole rimanere un’ oasi incontaminata dove l’estro, la fantasia e la tipicità culinaria vincono sulla praticità. I piatti più consumati nell’ultimo pranzo della domenica? Tra gli antipasti trionfano gli affettati : prosciutto, salame, in abbinamento a formaggi ma spesso anche soli. A seguire crostini e antipasti di mare . Tra i primi vittoria al fotofinish di pastasciutta e dei tortellini , poi lasagne e risotto . È il classico arrosto, invece, a dominare tra i secondi . Tra i contorni più presenti nella tavola domenicale ci sono le patate (30%), seguite dall’insostituibile insalata . Ma un pranzo della domenica che si rispetti si conclude con un dolce. Il preferito dagli italiani è la torta seguita dalla crostata , dalla piccola pasticceria (8%) e dal gelato.
PRANZO DELLA DOMENICA: UN BALUARDO AL SUD, BEN RADICATO AL CENTRO, INNOVATIVO AL NORD
È il Sud il presidio del pranzo della domenica. Un appuntamento che per i cittadini del meridione rappresenta il momento della condivisione familiare in misuramaggiore rispettoa quelli del Centro e del Nord). Ma non solo. Al sud il pranzo della domenica rappresenta un appuntamento costante: 6 Italiani su 10 lo effettuano ogni settimana contro il 50% dei cittadini del Centro e il 45% di quelli del Nord. Il meridione inoltre è il luogo dove è più diffuso il modello di famiglia allargata. La tavola del pranzo della domenica è composta da una media di 5,3 persone rispetto ai 4,8 del centro e ai 4,6 del Nord. Una tendenza particolarmente presente in Sicilia ed in Sardegna dove ogni settimana si registrano casi di pranzi con sette persone o addirittura 10 persone. Se il Centro è un territorio piuttosto neutro il Nord rappresenta l’area con il più elevato tasso d’innovazione rispetto al rito del pranzo della domenica. Piemonte, Liguria e Lombardia risultano essere le regioni più propense alla sperimentazione in campo gastronomico: a differenza del resto d’Italia il 21% dei cittadini di queste regioni ama preparare il pranzo della domenica avvalendosi di una la cucina creativa, svincolata dalla tradizione.
Ufficio stampa Accademia Italiana della Cucina
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